Sul retro della struttura lignea dell’imponente altare maggiore del Santuario della Madonna del Bosco, sono presenti degli antifonari del XVII sec. Le grandi carte che servivano per poter permettere ai cantori di leggere il pentagramma con più facilità, si trovano nel Santuario nello spazio dedicato al coro.
Usurati dal tempo anche per via della precarietà del supporto sono stati trasportati nel XIX su tela e telaio e incorniciati con cornice a modanatura semplice, forse anche per permetterne una movimentazione più agile.
Gli antifonari con il tempo si sono lacerati, hanno subito danni da movimentazione e in alcuni punti l’inchiostro è andato esaurendosi.
Le carte sono state smontate dalle cornici e spolverate separatamente con pennellesse morbide e aspirapolvere.
Le cornici lignee sono state pulite e disinfettate con un gel di acqua, tensioattivo e benzalconio cloruro, mentre le carte sono state trattate a secco con le gomme wishab.
Per procedere con la suturazione dei tagli è stato necessario indagare la natura del filato, che tra indagine microscopica e di combustione è risultata lino misto cotone.
Quest’analisi è utile per poter scegliere il tessuto più compatibile da impiegare per gli intarsi.
I tagli sono stati ricuciti, dopo averli ridistesi vaporizzandoli e mettendoli sottopeso, saldandone i fili con polvere poliamminica e termocauterio.
Le lacune sono state invece trattate con la riproposizione sagomata di toppe in poliestere e ricollocate dal retro con polvere poliamminica e termocauterio.
Per la riadesione della carta alla tela è stato utilizzata una resina in dispersione acquosa addensata applicata a pennello. Per il ritocco invece si è scelto di utilizzare gessetti e matite al caolino