In vista della realizzazione e dell’inaugurazione del Museo Casa Don Bosco, tenutosi il 2-4 ottobre 2020, la Comunità religiosa dei Salesiani ci ha commissionato il restauro di sei tele e di due bozzetti lignei.
Le opere restaurate sono esposte nella sezione quadreria del Museo, un luogo dove sono finalmente in mostra quadri sia frutto di donazioni, che opere che la stessa Comunità fece realizzare per scopi liturgici.
Interessate è poter visionare il bozzetto ligneo che Rollini presentò per la decorazione della cupola della Basilica di Maria Ausiliatrice e quello fatto per il quadro dell’Immacolata.
https://museocasadonbosco.org/
Qui a lato è possibile leggere l’articolo pubblicato sul numero di Kermes – Rivista di Restauro Conservazione e Tutela del Patrimonio Culturale – n° 108 aprile/giugno 2020.
Il testo scritto a due voci dalla Dott. sa Lami Donatella e dal Dott. Triolo Paolo, raccontra tra restauro e diagnostica alcuni aspetti artistici e di stile dei pittori torinesi ottocenteschi di arte sacra.
“Arcangelo Gabriele” dipinto olio su tela – Pittore neogotico piemontese.
Il dipinto, preventivamente aspirato sul retro, è stato sottoposto ad indagini per la scelta della miscela solventi più idonea per la sua pulitura. E’ stato necessario smontarlo dal telaio originale per poterlo correttamente ritensionare, tramite l’applicazione di nuove strisce perimetrali. Sono stati risartici i tagli e stuccate le lacune. Si è proceduto al ritocco con acquerello W&N e/o colori a vernice e il dipinto è stato protetto con vernice finale.
madonna bambina
“Madonna Bambina” dipinto olio su tela 1874 – Paolo Morgari (1827-1909) Pittore dell’Ottocento torinese religioso.
La tela, compromessa nella parte bassa per la presenza di tagli e bruciature del supporto, era interessata invece nella parte alta da fenomeni di sbiancamento e offuscamento tipici del passaggio di acqua su resine recenti.
Parte del cielo superiore sembrava interessata dalla presenza di una ridipintura.
Attraverso indagini diagnostiche si è potuto vedere come a poco dalla realizzazione del dipinto, nato come una Madonna Bambina, si sia voluto sottolineare l’aspetto del dogma dell’Immacolata Concezione aggiungendo la corona di stelle e una scritta attorno alla testa di Maria.
La pulitura concordata ha lasciato questo cambiamento iconografico, importante anche da un punto di vista cultuale.
La tela è stata riportata al suo tensionamento originale e i tagli e le lacerazioni sono stati risarciti. Le lacune sono state stuccate e integrate pittoricamente.
Il dipinto è poi stato protetto con vernice finale.
san francesco di sales
“San Francesco di Sales” dipinto olio su tela 1896 – Enrico Reffo (1831-1917) della Scuola dei Pittori Salesiani.
L’opera, importante sopratutto per il soggetto rappresentato: San Francesco di Sales, a cui Don Bosco dedicò il suo ordine, presentava grossi problemi di tensionamento e umidità.
Dopo un’accurata pulitura della pellicola pittorica il quadro è stato smontato dal telaio, anch’esso compromesso.
Il quadro è stato protetto con velinatura sul davanti e consolidato sul retro. Si è potuto poi procedere al risarcimento di tagli e lacune. Applicate le strisce perimetrali il dipinto è stato ritensionato e si è proceduto alla stuccatura e al ritocco di lacune e tagli.
Attraverso le indagini infrarosso è stato possibile vedere il disegno preparatorio del dipinto e capire che alcune parti di questo, in fase di pittura, sono state lasciate indietro.
la gloria dell’ausilatrice
“La gloria dell’Ausiliatrice” cupolotto ligneo pre 1889 – Giuseppe Rollini (1842-1904)
Si tratta del bozzetto preparatorio alla pittura murale della
cupola della Basilica di Maria Ausiliatrice, realizzata dallo stesso Giuspeppe Rollini.
La struttura è in legno, realizzata tramite anelli sovrammessi che salgono riducendo il loro diametro e creando al loro interno un vano a forma di cupola.
L’intera struttura è divisibile in due semi calotte.
Il restauro ha previsto la rimozione a secco di depositi di particellato e nerofumo, delicata pulitura della pellicola pittorica e disinfestazione e disinfezione del supporto ligneo. Sono state stuccate le lacune presenti sulla struttura in legno sia all’interno lasciando libere le fessure che corrispondenti all’apertura delle due semicalotte.
L’integrazione pittorica è stata fatta a tempera con velature con colori a vernice. L’opera è stata protetta con vernice finale.
l’immacolata
“L’Immacolata” dipinto olio su tela 1882 – Giuseppe Rollini 1842-1904
L’opera anche se dipinta su tela, ricorda le tavole lignee con fondo oro. Il soggetto, un’Immacolata, è rappresentata con arditezza. Le Vergine oltre ad essere vestita in preziosi abiti pare per la lunga chioma più una Maddalena.
Il restauro ha previsto la rimozione a secco di depositi di particellato e nerofumo, la pulitura della pellicola pittorica con metodi acquosi. Disinfestazione e disinfezione della cornice lignea e del telaio. Stuccatura dellelacune e integrazione pittorica a tempera e con colori a vernice. Protezione finale con vernice resinosa.
l’immacolata bozzetto
“L’Immacolata” bozzetto su tavola di noce 1882 – Giuseppe Rollini 1842-1904.
Ci troviamo davanti alla tavola bozzetto per la tela dell’Immacolata che lo stesso Rollini fece nello stesso anno. La tavola è stata gessata e dipinta con colori ad olio mentre la parte dorata è stata realizzata con la tecnica a guazzo. E’ interessante così poter vedere come dall’idea progettuale, Rollini fece delle modifiche nella realizzazione. Nel progetto l’iconografia dell’Immacolata si presentava più canonica.
Il restauro ha previsto la rimozione a secco di particellato, la delicata pulitura della pellicola pittorica e la disinfestazione del supporto ligneo. Sono stati fissati i sollevamenti e stuccate le lacune. Il ritocco pittorico è stato condotto con tempera e con colori a vernice. Protezione finale con vernice resinosa.
San Giovanni Battista
“San Giovanni Battista” dipinto su tela metà ottocento
Il dipinto, rimanente a Valdocco da una lotteria del 1855, fu messo nel coro della Basilica prima del 1869. Il pittore aveva ripreso il Battista della “Madonna di Foligno” di Raffaello, riproponendolo. Ha subito alla fine dell’800 dei pesanti interventi di restauro volti a sostenere il supporto tessile che si trovava lacerato.
Il restauro ha previsto la rimozione a secco di particellato, la pulitura mediante miscele acquose per la rimozione di polveri grasse e una rimozione selettiva e alleggerimento della vernice alterata dei restauri precendenti. Sono stati rimosssi i ritocchi non adeguati ed è stata rinforzata la foderatura ottocentesca. Sono state saldate le lacerazioni e stuccate le lacune. Il quadro è stato ritensionato sul telaio originale. L’integrazione pittorica è stata realizzata con tempere e colori a vernice. Protezione finale con vernice .