Rivitalizzare l’essenziale pratica della cura e manutenzione patrimonio artistico è una progressione naturale post-restauro, e un esperto in restauro conservativo ha il dovere di proporla, collocandola all’interno di un piano di intervento conservativo omogeneo e duraturo.

Mantenere un decoro architettonico adeguato nei contesti di edifici storici è un obiettivo condiviso da chiunque ne sia proprietario, gestore o fruitore. La cultura della prevenzione è un investimento a lungo termine che porta vantaggi immediati e la manutenzione preventiva e programmata è l’unica attività capace di ottimizzare i risultati ottenuti con significativi interventi di restauro; questa pratica rappresenta anche un modo per impiegare in maniera efficace e vantaggiosa le risorse finanziarie e professionali di proprietà sia pubbliche che private.

Inoltre, monitorare lo stato di conservazione permette di rilevare rapidamente problematiche quali alterazioni ambientali, perdite di coesione e adesione, formazione di sali e deterioramento delle superfici pittoriche.

La cura delle superfici di pregio e delle collezioni contenute da un edificio storico consiste in caute spolverature, piccole fermature di danni sulle superfici, minimi interventi di miglioramento della presentazione estetica, sulla scorta di una esperienza pluridecennale e sulla scia di protocolli di intervento e metodologie indicate dai laboratori di restauro dei maggiori Musei nazionali.

Queste semplici operazioni si completano necessariamente con la documentazione in tempo reale, che si avvale di strumenti informatici dedicati in grado di formare un archivio immediatamente aggiornato e consultabile dalla proprietà, fondamentale per la programmazione cadenzata e calibrata degli interventi di restauro.